Calendario Hiroshige. Una veduta di Edo a settimana. Paulonie a Akasaka.

Hiroshige, Akasaka Kiribatake, 1856.

 

Due alberi di paulonia, uno al centro, come a dividere in due la stampa, e l’altro a destra, poco più distante, sono i protagonisti di questa stampa in cui, ancora una volta, Hiroshige fa sfoggio di una visione ardita nella composizione della scena, tutta giocata sui toni del verde-blu. In alto, in primo piano, le grandi foglie dominano la scena, inconfondibili perché ricorrente motivo decorativo su manufatti e kimono e presenti, stilizzate, in molti mon di clan guerrieri.  

Del resto il kiri no ki, o paulonia, è sempre stato molto apprezzato in Giappone, dove il suo legno – leggero, flessibile e resistente a insetti e umidità – veniva utilizzato per fabbricare molti oggetti di uso comune, come scatole, strumenti musicali e, soprattutto i tansu, sorta di comò a ruote che venivano utilizzati per riporre i kimono. Esisteva anche la tradizione di piantare un kiri no ki in occasione della nascita di una figlia e di tagliarlo quando questa raggiungeva l’età da marito, allo scopo di fabbricare un tansu per custodirvi il suo corredo nuziale.

I campi di paulonia, Kiribatake, che danno il titolo alla stampa, costituivano una porzione di terra lungo la sponda meridionale del Tameike, un lungo bacino di riserva delle acque che faceva parte del fossato esterno del castello di Edo, dalla parte di Akasaka. Gli alberi vi erano stati piantati agli inizi del XVIII secolo per prevenire l’erosione delle sponde e a scopo decorativo.

Oltre gli alberi, il Tameike curva verso nord e in lontananza, poco lontano dalla riva, si possono intravedere le piantine del loto che emergono dalle acque paludose, solo abbozzate con linee sottili, simili a fili d’erba.

 

Andō Hiroshige (1797-1858), Meisho Edo hyakkei (Cento vedute di luoghi famosi di Edo, 1856-1858).