Vento tra i pini. Notte d’autunno.

Mentre si alza la marea. Matsushima, 9 agosto 2013.

 

Onde che lambiscono la costa e tornano,

onde che lambiscono la costa e tornano,

le gru tra i canneti librandosi s’agitano in volo,

anche la tempesta che imperversa ai quattro venti

s’unisce al suono: come trascorrere il gelo della notte?

Solo la luna, che avanza nella notte, è limpida.

Attingere l’acqua marina è coglierne l’immagine.

Fa’ attenzione al fumo del sale che asciuga!

Per quanto siam genti di mare,

perché dover passare autunni sì tristi…

A Matsushima, i pescatori dell’isola di Ojima, verso la luna,

nell’attingerne l’immagine dimostrano sensibilità,

nell’attingerne l’immagine dimostrano cuore…

[…]

Attingendo il salso portato dalle correnti,

se guardo: ecco la luna nel secchio…

Toh, anche nel mio c’è dentro la luna!

Che gioia! Anche qui, ecco la luna!

Una è la luna, due son le immagini, tre trasale la marea,

trasporta la luna sul carro della notte,

senza provare amarezza e pena,

seguiamo le vie della marea…

 

 dal dramma nō Matsukaze *

 

Traduzione di Bonaventura Ruperti.

In: Paola Cagnoni, Scritti teatrali, a cura di Bonaventura Ruperti, Venezia, Cafoscarina, 2006.

Matsukaze, stampa di Tsukioka Kogyo (1869 - 1927).

 

* In Matsukaze (Vento tra i pini) gli spiriti di due fanciulle, Matsukaze e Murasame, amanti del principe Yukihira, appaiono nelle vesti di due povere venditrici di sale a un religioso buddhista cui avevano dato alloggio per la notte, e danzano in suo onore. Il dramma, composto da Kan’ami Kiyotsugo (1333-1384) e riveduto dal figlio, Zeami Motokiyo (1363-1443), è considerato fra i massimi capolavori del teatro nō.

 

 

In margine a un corso sul teatro giapponese…