Maschere giapponesi. Una mostra e una conferenza a Milano.

MAschere 2

Intestazione Freschi

Comunicato stampa.

 

Per la prima volta a Milano una mostra dedicata alle maschere del teatro giapponese.

La Galleria “Renzo Freschi oriental art” espone, dal 14 ottobre al 21 novembre, 30 maschere appartenenti a differenti forme teatrali: comiche, drammatiche, religiose e popolari.

Il gruppo più importante è costituito dalle maschere del teatro Nō, un dramma teatrale che risale al XIV secolo e che costituisce la forma più alta di spettacolo teatrale in Giappone. E’ opinione comune tra gli studiosi che le maschere del teatro Nō rappresentino il vertice dell’arte della maschera nella storia del teatro mondiale.

 

Presente nella cultura giapponese già prima della nostra era, la maschera fu introdotta verso il VII secolo, dopo l’arrivo del buddhismo, nei rituali estatici di possessione e poi religiosi. Da allora sono nate, ma anche scomparse, diverse forme teatrali mentre altre devono la loro sopravvivenza all’essere state assimilate dal teatro Nō al momento della sua ideazione dovuta a Kan’ami e al figlio Zeami, nel XIV secolo.

Quest’ultimo fu autore di circa 250 drammi, di testi fondamentali sulla filosofia del Nō e dello spirito che l’attore deve possedere per raggiungere una perfetta empatia con l’anima della maschera che indossa per trasmetterla al pubblico.

Infatti, nel Nō, la maschera è l’elemento centrale dello spettacolo, quando l’attore la indossa non rappresenta ma incarna lo spirito del personaggio della maschera sia esso guerriero, demone o fanciulla. Questo processo di identificazione può essere considerato una sorta di rituale religioso e richiede all’attore esperienza e tecnica straordinarie.

Le maschere sono scolpite, soprattuto in legno di cipresso stagionato, da artisti che si tramandano il mestiere di generazione in generazione. Tanto maggiore è l’abilità dello scultore tanto più la maschera, pur nella sua apparente fissità, mostra stati d’animo differenti al variare della luce e della posizione del volto dell’attore. Può quindi “rannuvolarsi” se mossa verso il basso per esprimere dolore o “schiarirsi” se mossa verso l’alto per esprimere pace e serenità.

 

A fianco delle maschere del teatro Nō saranno presentate alcune maschere del teatro comico kyōgen, dell’antico teatro gigaku di origine buddhista e altre usate durante le feste dello Shintō, la più antica religione giapponese.

A completare la mostra saranno esposte alcune xilografie di Tsukioka Kōgyo (1869-1927), un celebre artista che produsse alcune famose serie di stampe del teatro Nō, e antichi netsuke che riproducono in miniatura le più popolari maschere del teatro giapponese.

 

Giovedì 29 ottobre, alle ore 21, Rossella Marangoni terrà una conferenza sulle maschere del teatro giapponese (“Maschere di dei, maschere di spiriti”) presso la Casa della Cultura, in via Borgogna 3, a Milano.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *