Awa odori, ricordo di un’estate in Giappone.

La guida al matsuri distribuita quell'anno a Tokushima.

 

Una delle esperienze più forti e coinvolgenti, uno dei ricordi più belli delle nostre estati in Giappone, è stato l’assistere all’Awa odori di Tokushima, durante il nostro viaggio attraverso l’isola di Shikoku, dove ero andata per studiare l’architettura tradizionale degli antichi edifici del teatro kabuki sopravvissuti nei villaggi.

Awa è l’antico nome di una delle 6 province attraversate anticamente dalla strada Nankaidō, provincia ora compresa nella prefettura di Tokushima, sull’isola di Shikoku, appunto.

E l’Awa odori è una danza popolare, una sorta di variante delle Bon odori eseguite dai contadini, caratteristica della prefettura di Tokushima e che viene rappresentata nel capoluogo, la città di Tokushima, dal 12 al 15 di agosto, in occasione della festa dei defunti, Obon.

Awa odori: istruzioni per l'uso...

Secondo la leggenda, la danza sarebbe stata creata attorno al 1600 allorché il daimyō del feudo, per inaugurare il suo nuovo castello, fece distribuire sake in grandi quantità alla popolazione la quale, ubriaca e festante, si sarebbe messa a danzare.

Certo è che chi assiste a una sfilata danzante per le strade di Tokushima non può che sentirsi coinvolto dall’atmosfera di festa collettiva e condivisa, non può che sentirsi trascinato dalla musica dei flauti, dei cimbali, dei piccoli tamburi (tsuzumi) e di tutti gli altri strumenti suonati dai musicisti in parata.

Dalla guida dell'Awa odori: strumenti e musicisti al servizio della danza.

La città sembra impazzita, danzatrici e danzatori, musicisti e volontari riempiono le strade per l’intero pomeriggio mentre la folla si assiepa lungo il percorso, un viale bordato di palme dall’atmosfera tropicale esaltata dal caldo umido di metà agosto. Poi, a poco a poco, verso la metà del pomeriggio, piccoli gruppi di danzatrici, elegantissime nei loro copricapi di paglia e nei movimenti delle mani e dei piedi, iniziano qua e là, in angoli nascosti della città, a danzare sino a che, quando il sole sta per tramontare, tutti i gruppi convergono verso un punto preciso in fondo al viale.  

È allora che inizia la sfilata. Donne, uomini, bambini (alcuni dei quali installati comodamente sulle spalle dei padri), giovani, anziani, gruppi aziendali e di vicinato, tutti, proprio tutti sfilano danzando.

Ventagli turbinano, mani disegnano sopra le teste arabeschi di eleganza, lunghe chōchin (lanterne di carta) montate su pali vengono agitate dagli uomini e voi dimenticate il caldo e la stanchezza delle ore di attesa sotto il sole. Scende la notte tropicale senza che ve ne accorgiate.

Negli occhi solo la danza, nel cuore solo la musica.

Awa odori: danziamo!