Riflessioni di una dama sulle notti d’estate.

Dama di corte

La stagione più propizia agli incontri furtivi degli amanti è l’estate; le notti, allora, sono così corte che all’alba siamo ancora desti e, seduti nella nostra stanza, le cui finestre sono spalancate dalla sera precedente, contempliamo nella fresca brezza del mattino il magnifico spettacolo. E quando, giunta ormai l’ora di lasciarci, indugiamo commossi in un colloquio fatto di trepide domande e di tenere risposte, proprio vicino a noi un uccello si leva cantando a gola spiegata e noi sussultiamo, divertiti, come se ci avessero scoperto.

Sei Shōnagon

 

Dal capitolo n° 73 delle sue Note del guanciale (Makura no sōshi), Milano, SE, 1988.

Traduzione di Lydia Origlia.