Parigi, itinerari giapponesi.

 

Parigi, nel giardino giapponese della Fondation Albert-Kahn. 30 luglio 2011.

 

Non è possibile sfuggire a una passione.

Ovunque andiate, vi verrà incontro per le vostre strade, incrocerà i vostri percorsi, occhieggerà dalle vetrine davanti a cui vi fermerete. Inutile cambiare itinerario, inutile fingere indifferenza. Sarà un incontro inevitabile, sarà un incontro inconsciamente ricercato.

Mi accade sempre così, del resto, a Parigi. Ogni volta è il Giappone che vado a ricercare, frammenti di questa cultura che è parte di me, della mia vita (inutile negarlo) mi vengono incontro, mi prendono la mano, mi trascinano verso luoghi, esposizioni, negozi, quartieri, libri. E il grumo della nostalgia, quest’anno ancora più forte perché il viaggio mi è del tutto impossibile, mi cattura, mi blocca la gola, a volte.

Così riprendo le solite strade, i soliti itinerari, con la lista in mano dei desideri entro nelle librerie, percorro vie, cerco indirizzi. Trovo il Giappone, a Parigi, così come trovo tante persone che ne subiscono il fascino, tanti indizi di una passione che accomuna molti, che riunisce tanti.

Inizieranno così le promenades japonaises a Parigi che vi racconterò nei prossimi giorni. Itinerari insoliti alla scoperta di un’altra Parigi, intima e del tutto personale.