A gennaio 2012 un corso sulle fiabe giapponesi: vi aspetto a Magenta!

In principio era la foresta. Nel folto della vegetazione, sulle montagne, una natura a volte ostile, sempre imperscrutabile, dà vita a creature misteriose e inquietanti che popolano i boschi. Sono i tengu, i kappa, i tanuki, gli oni, le yamamba, tutti i personaggi nati dalla fantasia popolare. A volte dispettose e cattive, a volte benevole, queste creature raccontano il desiderio di spiegare fenomeni arcani, di dar ordine a un mondo misterioso che sembra dominato dal caos. Un mondo che sta oltre i confini del villaggio, il mondo della foresta, e con cui la vita quotidiana dei contadini dell’antico Giappone si trova a dover fare i conti.

 

Altrove sono i corsi d’acqua e le profondità marine a rivelare la presenza di Re Dragoni, di folletti o di serpenti: incantano i pescatori e li trascinano con sé in palazzi subacquei ricchi di tesori, si innamorano di pescatrici, ricolmano di doni coloro che hanno dimostrato modestia o benevolenza.

 

Ovunque, mondo umano e mondo animale interagiscono, natura e cultura di fondono e a volte si scambiano i ruoli: gli animali si antropomorfizzano mentre personaggi dall’apparenza umana rivelano la loro natura animale. E ancora, apparizioni di creature soprannaturali, emissari divini, manifestazioni di divinità rivelano la presenza del sacro nelle sue varie forme.

 

I racconti di un tempo (mukashi banashi), tramandati oralmente in ambito contadino e legati alla vita dei villaggi e poi trascritti da membri dell’aristocrazia della corte imperiale e quindi formalizzati fra il IX e il XIV secolo, racchiudono larga parte del patrimonio folclorico giapponese e possiedono caratteristiche del tutto originali rispetto alla fiaba popolare europea.

Il corso mira a presentare le creature mostruose o demoniache, magiche o misteriose ricorrenti in molte fiabe e leggende, e ricomparse poi nella narrativa, nei manga e negli anime e vuole essere un viaggio attraverso l’immaginario giapponese di ieri e di oggi.