Una lettura d’estate. Unsui nikki. 38.Tintinnare al crepuscolo.

 

“Scampanio al crepuscolo”, acquerello di Satō Giei.

 

Tintinnare al crepuscolo

 

Quando si oscura – a mano a mano che il pomeriggio giunge alla fine – la carta degli shōji che servono da pareti della sala di meditazione, il responsabile del luogo aziona la grande campana che, facendo tremare con il suo rimbombo l’aria della sera, avvisa che il giorno giunge al termine. Così facendo, recita serenamente il sūtra di Kannon. Colpisce la campana, colpo dopo colpo, con un’energia possente come quella del ruggito di un leone, quella che irradiano i sermoni del Buddha. Il suono è grave, colmo di quella solennità capace di purgare dalle passioni e di abbattere il demone. Un tempo, quando suonava la campana di Gion,* i nostri antenati vi ravvisavano ciò che richiama ogni essere vivente alla propria impermanenza e alle delizie del nirvana. Ma oggi, cosa distinguono i nostri simili di queste armonie capaci di riempire i quattro angoli della sala di meditazione e di andare ben al di là, fino ai quartieri più lontani di Kyoto, per ricadere in fasci di echi?

La difficile sentenza di Unmon ha ancora tutta la sua portata: “Questo mondo è così vasto! Come può, il solo suono della campana, far sì che la grande assemblea rivesta la veste monastica e si renda alla sala di meditazione?” Attraverso quale canale arriva questo linguaggio sonoro: le orecchie, gli occhi, il naso, perché no? E tu, novizio che ti applichi a progredire lungo la Via, quali visioni ti procura questa musica del crepuscolo?

La campana della sera ha finito di risuonare – chiudiamo senza rumore la porta del monastero a due battenti, poiché inizia l’ingresso nel tempo vespertino della meditazione.

 

Satō Giei

(1920-1967)

Fonte:

Satō Giei, Journal d’un apprenti moine zen (Unsui nikki, 1966),

traduit du japonais par Roger Mennesson, Arles, Philippe Picquier, 2010, pp. 90-91.

Edizione giapponese pubblicata da The institute for Zen studies nel 1972.

❖Mia traduzione “di servizio” dall’edizione in lingua francese.

*Riferimento all’incipit del poema guerresco Heike monogatari. 

 

 

 

➽ Maggiori informazioni sul libro e il suo autore le trovate in questa pagina:

https://www.rossellamarangoni.it/una-lettura-per-lestate-unsui-nikki-il-diario-di-un-novizio-zen.html